Se è vero che ogni architettura
nasce per soddisfare un’esigenza – funzionale, estetica, rappresentativa e, ci
si augura, un mix di tutte queste – e se è vero che chi ne usufruisce sono poi
le persone – e non tanto i progettisti – assume fondamentale importanza il
giudizio che, dalle menti al passaparola, arriva a depositarsi sul manufatto
architettonico. E’ giusto che sia così, se ammettiamo che il fare architettura
sia un mestiere reale! E’ giusto confrontarsi con l’esito che l’architettura ha
prodotto, in termini di gradimenti più o meno condivisi, fermo restando che,
dal mio punto di vista, è compito del progettista apportare sempre una giusta
dose di innovazione poiché è questa che può arricchire l’esperienza e la
fruibilità di ogni opera edilizia.
In che modo quindi l’innovazione
architettonica si incontra e scontra con il giudizio “popolare” e viene più o
meno accolta? Come reagiamo dinanzi all’inconsueto, fatto di spazi, tecnologie,
materiali nuovi ?