sabato 25 maggio 2013

Dietro la maschera di una Geisha

“Avevo la strana sensazione che il mio viso fosse diventato insensibile; se mi toccavo la guancia, avvertivo solo vagamente la pressione del dito. Ripetei quel gesto tante di quelle volte che Zietta fu costretta a rifarmi il trucco. Poi, mentre mi esaminavo allo specchio, accadde una cosa molto strana. Sapevo che ero io la persona inginocchiata davanti al tavolino del trucco, ma mi parve che ci fosse anche una ragazza sconosciuta che mi fissava allo specchio. Allungai la mano a toccarla e restai sconcertata trovando il gelido vetro che ci separava. Lei aveva lo splendido trucco di una geisha; le sue labbra si stagliavano vermiglie sul bianco gesso del volto, con le gote tinte di un rosa pallido; i capelli erano adorni di fiori e pannocchie di riso fatti di seta”. 
Arthur Golden – Memorie di una  geisha.

Behind the mask of a Geisha

 “I had the strange sensation of having lost all feeling in my face; every time I touched my cheek, I could feel only a vague sense of pressure from my finger. I did it so many times Auntie had to redo my makeup. Afterward as I studied myself in the mirror, a most peculiar thing happened. I knew that the person kneeling before the makeup stand was me, but so was the unfamiliar girl gazing back. I actually reached out to touch her. She wore the magnificent makeup of a geisha. Her lips were flowering red on a stark white face, with her cheeks tinted a soft pink. Her hair was ornamented with silk flowers and sprigs of un-husked rice.
Arthur Golden – Memoirs of a geisha.

sabato 11 maggio 2013

Legare - I nastri di Maria Lai.

Nel paese di Ulassai, situato nell’entroterra della Sardegna,  ad ogni bambino viene raccontata una antica leggenda, di generazione in generazione. Si dice che tanto tempo fa (ma probabilmente questa storia è basata su un avvenimento realmente accaduto nel 1861) una abitazione fosse stata travolta da una frana, precipitata dalle montagne che circondano il paese. Pare che tre bambine fossero rimaste uccise e solo una fosse riuscita a sopravvivere, portando tra le sue dita un nastro azzurro.
L’8 Settembre del 1988 ancora una volta la vita del paese di Ulassai fu stretta da un nastro azzurro, ma questa volta non per celebrare una tragedia, ma per diventare protagonista di un’opera d’arte.

Maria Lai

To tie - Maria Lai's tapes.

In a village called Ulassai,  set in the inside of Sardinia, every child is told about an ancient legend, generation by generation. It’s said that a long time ago (but probably this is a real story that happened in 1861) a house was overwhelmed by a landslip from the mountains around the village and three children died.  But a little girl survived and she brought  a light blue ribbon in her fingers.
In September the 8th in 1988, le life of Ulassai was embraced by a light blue ribbon once more, this time not because of a tragedy,  but for being involved in an artwork.

Maria Lai