“Avevo
la strana sensazione che il mio viso fosse diventato insensibile; se mi toccavo
la guancia, avvertivo solo vagamente la pressione del dito. Ripetei quel gesto
tante di quelle volte che Zietta fu costretta a rifarmi il trucco. Poi, mentre mi
esaminavo allo specchio, accadde una cosa molto strana. Sapevo che ero io la
persona inginocchiata davanti al tavolino del trucco, ma mi parve che ci fosse
anche una ragazza sconosciuta che mi fissava allo specchio. Allungai la mano a
toccarla e restai sconcertata trovando il gelido vetro che ci separava. Lei
aveva lo splendido trucco di una geisha; le sue labbra si stagliavano vermiglie
sul bianco gesso del volto, con le gote tinte di un rosa pallido; i capelli
erano adorni di fiori e pannocchie di riso fatti di seta”.
Arthur Golden –
Memorie di una geisha.